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Lavoisier, Antoine Laurent de.

Chimico francese. Nel 1766 ottenne un premio accademico per un suo progetto sull'illuminazione di Parigi, progetto che gli era costato settimane di segregazione al buio, allo scopo di sensibilizzare la pupilla alle minime differenze d'intensità di svariate sorgenti luminose. Nello stesso periodo collaborò anche alla preparazione di un atlante mineralogico della Francia. All'età di venticinque anni venne accolto nell'Accademia francese come chimico aggiunto: da questo momento ebbe inizio il periodo più intenso e fecondo dei suoi studi chimici. Nel frattempo ottenne anche altre cariche, come quella di appaltatore generale delle imposte. Nel 1793, nel periodo del Terrore, venne posto sotto accusa per supposti illeciti guadagni realizzati come appaltatore generale delle imposte: insieme con altri 28 colleghi venne condannato a morte e a nulla gli valsero l'intervento di amici e il suo prestigio personale. L. può essere considerato come il fondatore della chimica moderna. La sua opera scientifica comprende la confutazione del sistema flogistico per l'interpretazione dei processi di calcinazione, combustione e respirazione e la riforma della chimica. L., ripetendo le esperienze di Boyle che aveva osservato che nella calcinazione i metalli aumentano di peso, e facendone altre (nella combustione dei diamanti nota sviluppo di aria fissa; in quella del solfo, del fosforo, dello stagno, ecc., aumento di peso, studia i fenomeni della respirazione), dimostrò che la perdita di peso in aria è uguale all'aumento in peso del metallo. Queste ricerche furono pubblicate nelle Memorie dell'Accademia delle Scienze (1774). Dimostrato così che l'ossigeno è la sostanza che produce la combustione dei corpi e che uguale funzione ha nella respirazione, sostiene che la teoria del flogisto è priva di valore scientifico. L. stabilì la composizione dell'acqua; fece ricerche sul calore, in collaborazione con Laplace, considerando il calore come un fluido. Elaborò anche una tabella dei corpi semplici in base al loro comportamento chimico, ammettendo tuttavia che non tutti fossero realmente semplici. Di valore eccezionale furono le sue esperienze per dimostrare che nelle reazioni chimiche il peso totale dei corpi che hanno reagito è uguale prima e dopo la combinazione (legge della conservazione della materia). L'opera più importante di L. è il Trattato elementare di chimica (1798) (Parigi 1743-1794).